giovedì 10 aprile 2008

Un viaggio stravagante a Kanamara

Il Kanamara Matsuri ( e anche chiamato Festival del Fallo) è la festa annuale della fertilità, che si tiene a Kawasaki ogni anno in primavera ed in particolare la prima domenica di Aprile.
Il fallo è il tema centrale di tutta la festa e per questo potrete trovare caramelle, vegetali, frutta, ornamenti vari... tutto a forma rigorosamente fallica.
Il Kanamara Matsuri è incentrato intorno al santuario locale dove viene venerato il "Pene" su tradizione del periodo Edo (1603-1868) quando le donne chiamate meshimori onna e impiegate dai signori dello shogun durante il periodo feudale per servire i viaggiatori lungo le maggiori strade del paese vi si recavano in preghiera.
A quel tempo la città di Kawasaki serviva da luogo di riposo. Sebbene le meshimori onna in teoria dovevano servire solo cibo, in realtà si offrivano ai viandanti dietro compenso. Ben si comprende quindi perchè questo luogo di culto in passato era frequentato da prostitute che pregavano per ricevere protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili. Naturalmente oggi la storia è diversa, e questa manifestazione, che richiama numerosi turisti, è l'occasione per raccogliere fondi per la ricerca contro l'HIV.

Giapponesi a me stanno simpatici. Non solo per il sushi o per le stravaganze tipo la festa del pene... ma anche perchè dietro ogni evento si nasconde una leggenda, come in questo caso: La leggenda narra di un demone che si nascose all'interno di una giovane ragazza, la quale posseduta castrò due giovani sposi durante la loro prima notte di nozze. Dunque un fabbro forgiò un pene di ferro che fu utilizzato per rompere i denti del demone.

E adesso qualche informazione utile per chi volesse partecipare al festival del prossimo anno.

Il sito del Festival ( e del monastero )
I Video della Festa ( 1 - 2 - 3 )
La città di Kawasaki - Sito cittadino (multilingua)



2 commenti:

notto ha detto...

oh oh oh...
beh... dai sù, farò il bravo. troppo facile infierire... ih ih in questi frangenti dentro di me si ridesta il teen-ager sopito. niente battute del ... anzi sul ... ops! dunque datosi che non è questa la sede della psicoanalisi individuale, ometterò parentesi personali e andrò dritto al sodo. come molti di noi sanno, la nostra cultura greco-italica vanta radici, riti, illustri nomi e soprattutto effervescenti ricorrenze anologhe a quella di kawasaki. come ogni ex ginnasiale ricorda il suo primo approcio alla letteratura latina comincia sugli antichi riti fescennini. come tutti voi ben sapete tali riti erano legati alla fertilità, alla ritualità dei culti contadini e al richiamo ad oscenità e volgarità. tutto ciò, al contrario di come accade oggi nelle strade, nelle piazze, nelle aule e in parlamento, non era volto all'esternazione edonistica delle proprie velleità sessuali nè a sardoniche galanterie... nei tempi antichi i riti fescennini e la loro struttura cerimoniale avevano un volore squisitamente APOTROPAICO. (scrivete e rileggete ad alta voce questo vocabolo tante volte quante saranno quelle necessarie a non farvi sembrare una balbettante banda di babbuini balbuzienti). APOTROPAICO è dunque tutto ciò che allontana, annulla e dissolve ogni influsso maligno e malevolo legato ala presenza di entità funeste presenti e futuribili. in soldoni i nonni degli antichi romani giravano per le strade dei propri luoghi natale con grossi piselli legati alla cintola. in legno, in cuoio o quant'altro. colorati, esagerati, addobbati insomma tutto quello che serviva a scacciare spaventandoli tutti i demoni e gli influssi maligni. parolacce, insulti e totem fallici erano un deterrente contro l'infertilità e uno scongiuro per le carestie. roba seria in un epoca in cui un raccolto andato a male era la rovina di molte famiglie e dunque di un intero micro sistema economico. noti a tutti ed esemplari sono i giardini di ercolano e pompei. or bene, come calare tutto ciò dunque nell'attuale scenario politico ... anzi no! partitico, piuttosto, della nostra cara italia? mmh... par condicio imperat. la polis ce lo avrebbe permesso a beneficio dei suoi figli, oi politicoi? certo suprattutto in virtù della assoluta distanza che ci separa dagli altri... ladracci, somaroni e balbettanti oi barbaroi!
prosit

Anonimo ha detto...

come al solito quiry è stato più celere (ed obiettivamente esaustivo) a celebrare le falloforie, quindi che dire....mi affascina pensare che oriente ed occidente si incontrano nelle tradizioni, spesso dimenticate, che ci fanno tornare alle origini...grazie crilla e crillo per la news...Chiara

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