sabato 29 settembre 2007

La nuova moda: tutti pazzi per il sushi



Sushi e sashimi contro pizza margherita. Sembra essere diventata la moda del momento, complici anche i numerosi ristoranti cinesi che, dopo essersi cimentati nella realizzazione di pizze di ogni genere, hanno optato per una ulteriore modifica trasormando la loro attività in sushi bar o ristoranti giapponesi.

Ma esattamente di cosa si tratta ? Su internet, come sempre, si trovano tutte le informazioni utili e navigando tra l'oriente e l'occidente virtuale si può scoprire che il sushi ha origini lontane e che, manco a farlo apposta, è stato importato in Giappone dai monaci buddisti di ritorno dalla Cina nell'ottavo secolo! Si trattava in verità di una preparazione assai differente dall'attuale sushi che invece è molto più simile alla ricetta di Hanaia Yonei che a fine ottocento ideò il nigirizushi (bocconcini di riso aromatizzati all’aceto con sopra fettine di pesce crudo).

Ricetta base: il sushi è un cibo semplice, ma di grande effetto per l'occhio e il palato, a base di riso cotto e pesce crudo (ma talvolta si possono trovare varianti con ingredienti cotti).

Abbiamo deciso di dedicare i prossimi post alla recensione dei ristoranti di sushi da noi "visitati" in diverse parti d'Italia. Chi volesse vedere pubblicata la propria esperienza potrà scrivere a viaggidelcrillo@hotmail.it


mercoledì 26 settembre 2007

Dormire a Pompei

Abbiamo dormito nell' "Hotel Santa Caterina" in corso Vittorio Emanuele III:
un tre stelle davvero carino, pulito e silenzioso ed è a soli tre minuti dall'ingresso del sito archeologico. Il prezzo è davvero conveniente: 85 euro per una camera doppia, colazione con ottimi cornetti e parcheggio.
Il ristorante dell'hotel è una trattoria-pizzeria niente male.
Unico neo: non chiedete di utilizzare la toilette dell'albergo...potreste avere delle sorprese!

La casa del lupanare


Uno degli ambienti meglio restaurati di Pompei, e più frequentati dai turisti di tutto il mondo, è senza dubbio la "casa del lupanare" ( collocazione : VII, 12, 18 - datazione 72 d.c.) . Un vera e propria casa d'appuntamento d'altri tempi con tanto di affreschi erotici perfettamente recuperati ed oggi conservati. Della costruzione, sebbene a due piani, è visitabile solo il pian terreno, dove cinque piccoli ambienti, ciascuno dei quali dotati di piccolo letto in muratura, fanno da contorno ad un ingresso-atrio di dimensioni ridottissime. Senza dubbio curiose sono anche le iscrizioni ( graffiti ) lasciate sulle pareti dalle "signorine" che qui hanno prestato i propri servigi.



La casa del lupanare ( il termine deriva da "lupa" che in latino significa "prostituta" ) era l'unico luogo in cui si praticava la prostituzione notoria e indiscriminata", cioè senza possibilità di scegliersi i clienti. Infatti sebbene nelle osterie e nelle terme fosse pratica comune il commercio sessuale, secondo il diritto romano tale condotta non poteva essere definita "prostituzione" in quanto non "notoria e indiscriminata". La clientela del lupanare pompeiano in questione era con molta probabilità di bassa estrazione sociale, costituita cioè da liberti, schiavi, mercanti occasionali, ciò infatti lascierebbe desumere la povertà della casa stessa e le ristrette dimensioni delle stanze organizzate in maniera semplice e razionale.

Cri

lunedì 24 settembre 2007

Ercolano e Pompei: cinque e sette fanno dodici

Nel fine settimana (...o week-end perchè siamo cosmopoliti...)del 22 settembre il Crillo ed io siamo partiti alla volta di un viaggio culturale: ERCOLANO e POMPEI!
Parliamoci chiaro: entrambi i siti sono ASSOLUTAMENTE da visitare.
Ma i visitatori in questi casi è bene distinguerli in due categorie:

1) gli INTERESSATI:
a voi consiglio di visitare solo le zone più importanti: nel caso di Ercolano le insulae centrali e le terme, nel caso di Pompei le case che si affacciano sulla via dell'Abbondanza, la casa del cervo, la casa del fauno, il lupanare (meta fissa per tutti i curiosi...) e ovviamente la villa dei misteri!!!
Comunque qualsiasi buona guida, cartacea e non, presenta un itinerario ridotto ma comprensivo di tutto quello che di interessante c'è da vedere o da sapere.
Ps: se prendete una guida sul posto (fuori da ogni sito ce ne sono moooolte...) assicuratevi che sia della Soprintendenza Archeologica di Pompei (SAP)... Altrimenti potreste arrivare a credere che i Pompeiani avevano il "salone delle feste"!

2) gli APPASSIONATI:
armatevi di santissima pazienza, fate un profondo respiro, pensate a tutto ciò che di buono vi è nel mondo: la brezza mattutina, gli uccellini che cantano, una calda torta alle mele, il sorriso di un bambino... Ora siete pronti ad entrare nei due siti archeologici. Non guardate l'immondizia negli angoli di case millenarie, non fate caso alle persone che passano con i tacchi a spillo su mosaici dal valore inestimabile, non guardate assolutamente nelle latrine pompeiane: potrebbero essere state utilizzate di fresco!
A parte tutto ciò (e sono stata clemente) è il più grande regalo che la Natura abbia potuto fare agli appassionati di storia - arte - cultura antica, anche se al costo di migliaia di vite umane. Consiglio inoltre la guida archeologica edita da Laterza "Pompei Ercolano Oplontis Stabiae" , c'è davvero tutto anche se un po'difficile da seguire.
Per visitare tutto i tempi di percorrenza sono questi:
Ercolano: 5 ore;
Pompei: 7 ore....
Che dire di più. Che cinque e sette fanno dodici!
Buon viaggio!

Ps: i costi degli ingressi ai siti sono:
11 euro cadauno oppure un biglietto cumulativo di 20 euro per tutti i siti (Ercolano Pompei Oplontis Stabiae); per gli studenti del corso di laurea in Beni Culturali e Ambientali l'ingresso è gra-tu-i-to!

Bru

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Il Crillo è un viaggiatore in via di estinzione, il classico turista amante della comodità ( ma non troppa ) della buona cucina ( a prezzo ragionevoli) , dei paesaggi naturali.... a metà strada tra la Roma antica e la futuristica cività di Blade Runner. Zingaro, girovago, esploratore e turista ...
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