sabato 28 giugno 2008

Post in itinere: w la tecnologia!

Cari crillini, in questo momento mi trovo sul treno numero 9417 partito da Milano centrale alle ore 13.05 e diretto a Taranto. Io scenderò alla quarta fermata: San Benedetto del Tronto dove il mio papi mi verrà a prendere intorno alle 17.28. Sono seduta nella seconda carrozza al posto numero 15: ovviamente in prima classe. Fuori c'è il sole, dentro l'aria condizionata... e mangio: ovviamente sushi che, devo dire la verità, oggi è davvero speciale! Ho mangiato 2 pezzi di sushi al tonno e 2 con il salmone, due maki al salmone e due al cucummarazzu (tipico ortaggio giapponese), due maki al salmone e avogado e due tonno e avocado e due uramaki misti. Tutto firmato My Sushi. Mi rimane da mangiare un temaki, ma quello me lo lascio per la merendina. Il viaggio quindi procede al meglio ma se non leggerete più miei post vi prego: preoccupatevi!




Post di Bru

venerdì 27 giugno 2008

Il Dolce Cortile

Passeggiando per il centro di Monza siamo stati attirati da un delizioso profumino di biscotti appena sfornati. Un'insegna posta su via Italia al numero 15 ci indica la direzione da seguire e noi, novelli Hänsel e Gretel, non possiamo fare a meno lasciarci guidare dagli odorosi sensi.

Entriamo in un piccolo cortile situato proprio a lato di via Italia (pieno centro), una piccola meraviglia nel cuore di Monza...chi l'avrebbe mai detto. Due fontanelle e due panchine in pietra offrono un po' di relax al viandante, prima di introdurlo naturalmente nel dantesco girone dei golosi. E già, perchè in questo cortile, a farla da padrone è la pasticceria "Il Dolce Cortile". Entrare qui ti fa tornare indietro nel tempo di almeno 100 anni.

All'interno tantissime varietà di biscotti attendono anche i palati più esigenti. Frollini, mini sbrisolone, gli anelli della Monaca... i biscotti sono di 35 tipi, versione mignon, diametro di un paio di centimetri, ai gusti di cioccolato, alle noci, alle nocciole, ai senza uovo, dai pinoli al bacio di dama, dal pistacchio al limone, tutti fatti a mano uno a uno ma qui troverete anche le torte, le creme , le spezie.... L'artefice di questa oasi di tranquillità e buon gusto è Roberto Carzaniga, creatore del Dolce Cortile a Monza, 039-322945, che, dal dicembre del 2002, sforna, distinguendosi da tutti gli altri, biscotti e dolci fatti con pazienza e tanta passione, ereditata dai genitori, Piera e Luigi, maestri fornai degli anni ’60, che sono tornati in pista per aiutare il figlio. Una bella storia !

Noi abbiamo fatto la nostra piccola scorta (con anche le sfogliatine appena sfornate per Bru) e ne valeva davvero la pena!

mercoledì 25 giugno 2008

Monza: il Crillo a lavorare, io in gita

Questa mattina gita a Monza!!! Mi sono alzata presto, mi sono preparata al caldo torrido, ho preso la mia nuova bellissima borsetta e ho accompagnato il Crillo a lavorare. Arrivati a Monza, dopo una lauta e carissima colazione (17 euro per 2 caffè, 2 cornetti e 2 succhi di frutta) il Crillo ha sbrigato le sue faccende da crillo e insieme ce ne siamo andati in giro per Monza, città davvero molto bella e ricca di storia e dal 2004 anche capoluogo della provincia di Monza e Brianza. Per cultura personale sappiate che gli abitanti di Monza non si chiamano né “monzotti” né “monzini” come pensavo io ma monzesi . Quando siete a Monza tutto riporta il nome di Teodolinda: Teodolinda infatti era una principessa cattolica bavarese che aveva sposato in prime nozze un re longobardo e in seconde nozze il duca Agilulfo che venne incoronato re d’Italia….ma a parte tutta la sua vita matrimoniale a noi interessa che fu lei a dare importanza a Monza facendola diventare prima la sua residenza estiva mentre la capitale rimase Milano; ma dopo qualche anno vi spostò la propria residenza e tutta la corte: infatti lo smog di Milano non fa per niente bene alla pelle (come sono sciocca). Ma cosa visitare a Monza???
Purtroppo il convento delle famosa Monaca di Monza (Marianna de Leyva, in religione suor Virginia, da Manzoni chiamata Gertrude.), il convento di Santa Margherita, non c’è più, abbattuto nel 1785. Ma alcuni affreschi dell’interno del convento ora fanno parte della chiesa di San Maurizio costruita dove sorgeva il monastero. Sulla sinistra della facciata barocca della chiesa di San Maurizio però si può ancora vedere il portico d’ingresso del convento e il vano della ruota. Cosa visitare ancora a Monza? Sicuramente il Duomo della città dedicato a San Giovanni Battista. All’interno del Duomo, incredibile ma vero, si trova un oggetto che tutti avrete visto sui libri di scuola media ma che non vi siete mai domandati dove fosse: la CORONA FERREA. Teodolinda aveva fatto forgiare questa splendida corona per incoronare i re longobardi che si sarebbero succeduti in Italia. Ma poi fu utilizzata, tra i tanti, anche per incoronare Carlo Magno e Napoleone Bonaparte. Ma prima di essere una corona è innanzitutto una reliquia. Le placche auree sono infatti legate insieme da un chiodo utilizzato per la crocifissione di Gesù sul Golgota: e ringrazio qui ufficialmente il guardiano della cappella di Teodolinda che mi ha fatto vedere quale fosse, sciogliendo una domanda rimasta insoluta per anni e che mi ha fatto sentire così davvero ignorante! Grazie grazie grazie!!!

Museo del Duomo di Monza

aperto dal martedì alla domenica 09.00-11.30, 15.00-17.30; chiuso il lunedì

è possibile visitare anche solo la corona! Il prezzo del biglietto è 4 euro intero, 3 euro ridotto


post di Bru





martedì 24 giugno 2008

Parco dei Mostri di Bomarzo

Disneyland, Eurodisney, Fantasilandia (in pochi la ricorderete), Mirabilandia, Gardaland sono tutti parchi-gioco con macchine, installazioni, realtà ludiche che rendono l’impossibile possibile: vivere la battaglia stellare di Star Wars, viaggiare sul galeone di Capitan Uncino, entrare nel castello di re Artù, mangiare pop-corn con la strega di Biancaneve, buttarsi a tutta velocità nel Gran Canyon a bordo di un carrello su rotaie. Tutto questo grazie alla tecnologia del nuovo millennio. Ma siamo veramente sicuri che tutto questo sia possibile solo ora? La risposta è no. E allora sedevi comodi e leggete questo post perché ora vi racconto una storia…
C’era una volta in un paese lontano lontano… beh tanto lontano non direi…allora scriviamo così: c’era nella seconda metà del 1500 un principe che viveva con la sua amata consorte nel Lazio. Questo principe, che si chiamava Pier Francesco Orsini detto Vicino, amava a tal punto sua moglie Giulia che per rendere immortale l’amore che lo legava a lei fece costruire nel parco di sua proprietà un grande complesso monumentale che potremmo definire il PRIMO PARCO GIOCHI DELLA STORIA. Quando però i due coniugi morirono gli eredi abbandonarono il parco che venne poi riaperto e restaurato 400 anni dopo, nel 1945, dalla famiglia Bettini nelle persone di Giancarlo e Tina Severi Bettini: è grazie a loro che oggi noi possiamo ammirare il meraviglioso PARCO DEI MOSTRI DI BOMARZO (lo troverete anche con il nome di Sacro Bosco o Parco delle Meraviglie)
Scordatevi tutto ciò che vi lega all’immaginario moderno di parco giochi e immergetevi in questa opera che si snoda tra storia, mitologia e fantasia: ora siete pronti per cominciare la visita:
“Voi che pel mondo gite errando vaghi di veder meraviglie alte et stupende venite qua, dove son faccie horrende, elefanti, leoni, orchi et draghi…” per tutto il percorso del parco ci sono scritte nella pietra, testimonianze che il principe orsini ha lasciato per guidare il visitatore nel labirinto iconografico del Parco…ma cosa significa tutto questo? Molti studiosi hanno cercato di trovare un significato universalmente soddisfacente per rendere leggibile tutto il complesso, un filo rosso o semplicemente un unico tema sul quale poi gli architetti Pirro Ligorio e Jacopo Barozzi da Vignola hanno poi costruito tutto il parco…ma senza riuscirvi..Ma in fondo cosa importa? Il Parco di Bomarzo è un luogo incantato nel quale è molto facile perdersi. Camminate in mezzo alla natura e ad un tratto vi trovate davanti ad una tartaruga gigante, o Ercole contro Caco, Pegaso, Cerere e Proserpina, un drago…. Ma anche l’elefante di Annibale che uccide un soldato romano e poi case strambe, come la casa pendente o il Teatro. Infine il simbolo di Bomarzo: L’orco sul quale è effigiata la scritta “ogni pensiero vola”


Altro non vi dico… Ma mi raccomando una cosa: se avete un fine settimana libero andate a visitare il parco di Bomarzo, è una visita interessante, divertente e vi apre la mente su una parte della nostra storia, su un gioiello dell’arte italiana del Rinascimento poco conosciuta e poi, parliamo senza peli sulla lingua: poco turismo, pochi soldini alla manutenzione e quindi prossima perdita di questo tesoro tutto italiano… la struttura che troverete è modesta ma c’è una grande disponibilità e cortesia da parte di tutti i gestori del posto. E già che ci siete andate anche a visitare Bomarzo-paese, da qualche anno è stato ristrutturato il palazzo Orsini. Dunque: io vi lascio tutti gli indirizzi i prezzi, i numeri di telefono e i siti internet dove potete trovare informazioni sul Parco e sul paese… Ma non mi dite che ci andate e poi non ci andate sennò mi arrabbio!!! Attendo vostri commenti.


biglietto d'ingresso: 9 euro a persona, per i bambini da 4 a 8 anni 5,50 euro
tel. 0761.924029
email: info@parcodeimostri.com


Per sapere come raggiungere il Parco dei Mostri di Bomarzo clicca qui

Post di Bru



A breve on line - il Parco dei Mostri di Bomarzo

Itinerario fuori dal comune per Cri & Bru, alle prese con Mostri e Miti.

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