mercoledì 17 settembre 2008

Spello e Cannara, tra Pinturicchio, Massimiliano Bardi e la festa della cipolla

Fine settimana all'insegna dell'arte quello appena trascorso, anche se il tempo non ha certo favorito gli spostamenti. Ma Bru e io avevamo un appuntamento programmato da tempo nel cuore dell'Umbria e certo ci vuole ben più che un po' di acqua per farci cambiare idea.

Questa volta la destinazione si è scelta da sola, noi abbiamo semplicemente deciso chi volevamo incontrare: Massimiliano Bardi, ex carabiniere e ora pittore che ha fatto dell'Arma e dei paesaggi colorati italiani la caratteristica della sua produzione naif. Apparentemente schivo, l'artista ( perchè di questo si tratta! ) si è dimostrato davvero disponibile, accompagnandoci in un breve ma intenso viaggio tra colori, pennacchi e pennelli.

CANNARA (PG)
Lo studio di Bardi si trova a Cannara, ad una altitudine di 191 metri s.l.m., alla sinistra del fiume Topino e alla confluenza su di esso del torrente Timia, a pochi chilometri da Assisi, Spello, Bevagna, Gualdo Cattaneo e Bettona e, come cita Giulio Bottaccini in un volume del 1882, "trovasi in eccellenti condizioni topografiche, climatologiche e telluriche, quindi le sue condizioni agricole non possono essere che favorevoli." E qui abbiamo scoperto che esiste un'altra star cittadina: la cipolla di Cannara.


Siamo arrivati proprio nei giorni della festa di S.Matteo, patrono della città, e della sagra della cipolla. Cipolle da ornamento, cotte , crude... in profumo... praticamente ovunque! Abbiamo assistito (obbligati da un settantenne arzillo e chiaccherone) alla legatura delle cipolle nelle caratteristiche "trecce", che facilitano la conservazione e l'uso del prodotto.
SPELLO (PG)
La città prende il nome da Hispellum e pare che il nome derivi dal suo mitico fondatore, Ispeo Pelisio, uno dei compagni di Enea, perdutosi durante il viaggio.


Cittadina affascinante, Spello è a ragione uno dei Borghi più belli e caratteristici d'Italia. L'entrata per Porta Consolare era l'ingresso principale già al tempo dell’insediamento romano nella parte più a valle, in corrispondenza della strada che si stacca dalla Via Flaminia. La Porta si apre nella cerchia muraria augustea ed è a tre fornici e sormontata da tre statue di epoca repubblicana rinvenute nell'area dell'Anfiteatro.

E’ affiancata da una Torre medievale sulla cui sommità campeggia una pianta di olivo, simbolo di pace e del più tipico prodotto locale, l’olio. La maestosa porta romana ci introduce nel popolare Terziere Porta Chiusa, uno dei tre quartieri (gli altri sono Mezota e Posterula) in cui dal medioevo è suddivisa Spello. Incassate nei vicoli stretti e fioriti si notano le case-torri, che utilizzano nelle murature la pietra calcarea rosa e bianca estratta dal vicino Monte Subasio.

Poco oltre la catena che divide Porta Chiusa dal Terziere Mezota, sulla destra appare la chiesa principale del paese, S. Maria Maggiore, nota già nell'XI sec. ma terminata nel 1285 (dal XII sec. è Collegiata). L'intervento seicentesco (1644) ne ha allungato il corpo originario e sostituito la facciata che conserva nel portale i fregi romanici. L'interno è una vera galleria d'arte, a cominciare dalla Cappella Baglioni affrescata nel 1501 dal Pinturicchio, pittore umbro celebre per il suo senso decorativo, festoso e cortese: sulle pareti sono rappresentate le scene dell'Annunciazione, della Natività, della Disputa di Gesù coi Dottori, mentre nelle vele della crociera compaiono le figure di quattro Sibille. A destra, nella cornice architettonica dipinta, c’è l'autoritratto del pittore. Sempre del Pintoricchio c’è una meravigliosa Madonna con Bambino che si aggiunge ad altri affreschi, opera della sua scuola. E abbiamo inoltre due affreschi del Perugino sui terminali del coro ligneo (1520). Il pavimento in maiolica di Deruta è cinquecentesco. (info tratte da http://www.borghitalia.it/)

Sei state programmando quindi una gita fuori porta, un weekend romantico, o smplicemente se vi trovate in zona, fermatevi a Spello e non ve ne pentirete!



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