domenica 22 febbraio 2009

Il Carnevale di Venezia 2009

Avevamo voglia di un sabato colorato, ma avevamo anche voglia di mare... e così detto fatto i Viaggidelcrillo si sono trasferiti al Lido di Venezia per il Carnevale 2009 !
Alle ore 8.00 di sabato 21 febbraio 2009 siamo partiti dal freddo varesotto in "direzione Lido" dove Bru, la Crillo-Sister ed io siamo gunti dopo circa due ore e mezzo di rilassante viaggio. Alle ore 10.30 infatti siamo giunti a Mestre da dove, dopo aver comodamente posteggiato l'auto in Piazzale Candiani presso l'autosilo A.S.M. spa ( 30170 Mestre (VE) - Piazzale Candiani tel. 041.985616), con il bus cittadino (linea 2) abbiamo raggiunto Venezia in poco più di 10minuti!

La nostra avvenutra nella Repubblica Marinara per eccellenza è cominciata in Piazzale Roma, vero e proprio ingresso in laguna. Da qui per raggiungere il cuore della città (Piazza San Marco) il turista può scegliere se optare per una passeggiata per i calli veneziani oppure il più veloce e affollato vaporetto. Confidando nella nostra prestanza fisica, abbiamo optato per una passeggiata, che si è rivelata bellissima, cominciata proprio attraversando il criticato ponte dell'architetto Calatrava con destinazione Piazza San Marco ( dove il Carnevale si accende di colori, maschere, musica e canti).
Le indicazioni certo non mancano e quindi il rischio di perdersi è davvero ridotto al minimo, ma se poi con voi c'è anche una ex guida scout come Bru... beh allora il gioco è fatto !

Ma noi a Venezia ci siamo venuti per un motivo ben particolare: il Carnevale.

UN PO' DI STORIA
Non molti sapranno, e io con loro prima di parlare con Miss. Wikipedia, che la parola carnevale deriva dal latino "carnem levare" ("eliminare la carne"), con chiaro riferimento al banchetto che si teneva poco prima dell'inizio della Quaresima. Il carnevale è quindi una festa che si celebra nei paesi di tradizione cristiana, la cui peculiarità distintiva è il mascheramento.
Secondo alcuni poi i caratteri della celebrazione carnevalesca hanno origini in festività ben più antiche che, ad esempio nelle dionisiache greche e nei saturnali romani, erano espressione del bisogno di un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo ed anche alla dissolutezza.
Le origini del Carnevale venezionano vanno ricercate in tempi lontani poichè la prima vera testimonianza risale ad un documento del Doge Vitale Falier del 1094, dove si parla di divertimenti pubblici e nel quale il vocabolo Carnevale viene citato per la prima volta. Pare che l’istituzione del Carnevale da parte delle oligarchie veneziane sia generalmente attribuita alla necessità della Seenissima di concedere alla popolazione un breve periodo dedicato interamente al divertimento e ai festeggiamenti, durante il quale i veneziani e i forestieri si riversavano in tutta la città a far festa con musiche e balli sfrenati.
Attraverso l’anonimato che garantivano maschere e costumi, si otteneva una sorta di livellamento di tutte le divisioni sociali ed era autorizzata persino la pubblica derisione delle autorità e dell’aristocrazia. Evidentemente tali concessioni erano largamente tollerate e considerate un provvidenziale sfogo alle tensioni e ai malumori che si creavano inevitabilmente all'interno della Repubblica di Venezia, che poneva rigidi limiti su questioni come la morale comune e l'ordine pubblico dei suoi cittadini.



UNA CURIOSA CURIOSITA' (tratta da Wikipedia)

La professione di prostituta fu da sempre contrastata e allo stesso tempo tollerata all’interno della Repubblica, talvolta addirittura incentivata e richiesta da molti veneziani e stranieri, ma considerata sempre fonte di perdizione e malcostume, nonché origine di pericolose malattie come la sifilide. Per questi motivi le meretrici dovevano sottostare a numerose limitazioni, rigidamente imposte. Anche le prostitute, però, potevano facilmente confondersi con le maschere ed esercitare la loro professione aggirando i limiti stabiliti. Si arrivò quindi a regolamentare ulteriormente la materia e a stabilire il divieto della prostituzione in maschera, con pene piuttosto severe: oltre ad una multa salata, erano bandite per quattro anni dal territorio della Repubblica, dopo essere state sottoposte, lungo il tragitto da Piazza San Marco a Rialto, al supplizio delle frustate e messe alla berlina tra le due colonne della Piazzetta.

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