Uno degli ambienti meglio restaurati di Pompei, e più frequentati dai turisti di tutto il mondo, è senza dubbio la "casa del lupanare" ( collocazione : VII, 12, 18 - datazione 72 d.c.) . Un vera e propria casa d'appuntamento d'altri tempi con tanto di affreschi erotici perfettamente recuperati ed oggi conservati. Della costruzione, sebbene a due piani, è visitabile solo il pian terreno, dove cinque piccoli ambienti, ciascuno dei quali dotati di piccolo letto in muratura, fanno da contorno ad un ingresso-atrio di dimensioni ridottissime. Senza dubbio curiose sono anche le iscrizioni ( graffiti ) lasciate sulle pareti dalle "signorine" che qui hanno prestato i propri servigi.
La casa del lupanare ( il termine deriva da "lupa" che in latino significa "prostituta" ) era l'unico luogo in cui si praticava la prostituzione notoria e indiscriminata", cioè senza possibilità di scegliersi i clienti. Infatti sebbene nelle osterie e nelle terme fosse pratica comune il commercio sessuale, secondo il diritto romano tale condotta non poteva essere definita "prostituzione" in quanto non "notoria e indiscriminata". La clientela del lupanare pompeiano in questione era con molta probabilità di bassa estrazione sociale, costituita cioè da liberti, schiavi, mercanti occasionali, ciò infatti lascierebbe desumere la povertà della casa stessa e le ristrette dimensioni delle stanze organizzate in maniera semplice e razionale.
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